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Mete di culto: la rinascita di Dubrovnik

    Rimosso il trauma della guerra, la città di Dubrovnik, Ragusa in italiano, apre le porte agli imprenditori europei e alla libera attività, legata soprattutto al divertimento, per rilanciare alla grande l'antico centro insediativo. A Dubrovnik in realtà il terreno per l'industria del divertimento era già pronto da un pezzo.
Porte aperte a colonizzare il terreno fertile di una Croazia, oramai, in pieno boom turistico. Grazie al movimento e all'interesse presente in questo periodo, le autorità della contea stanno sciogliendo le riserve esistenti in precedenza e agevolando i molti imprenditori stranieri intenzionati a investire sulle coste dalmate. Prima fra tutte Ivana Trump, in lizza per aprire una discoteca, un ristorante e un megastore, ma esiste già chi ha approfittato della situazione, si tratta di un imprenditore pugliese, Vito Mastrogiacomo, che da 10 anni gestisce uno dei locali più frequentati del sud, il Divinae Follie di Bisceglie, ed è proprio con questo nome che Mastrogiacomo ha aperto a Dubrovnik il suo locale antagonista, frequentato da moltissimi ragazzi in larga parte croati, che ballano la techno esattamente come i loro coetanei italiani.
Dove prima c'erano edifici distrutti ora nascono discoteche, night club, pub, alberghi, negozi e simili, sempre in numero maggiore e ognuno con la sua musica: rock slavo, pop, jazz.
Anche i ritmi diurni e notturni assomigliano a quelli di una capitale del divertimento, mentre i servizi e le infrastrutture si stanno attrezzando in maniera convincente moltiplicando i collegamenti via mare e via terra. Basti pensare che la linea Bari-Dubrovnik da inizio agosto è diventata giornaliera e presto nascerà una linea aerea diretta sponsorizzata proprio dal Divinae Follie.