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L'impero Rock del Sol Levante

    Hanno nomi curiosi, come Cibo Matto, Ufo, Pizzicato Five. Riciclano temi jazz e vecchie colonne sonore, le mescolano con le sonorità, più moderne e condiscono il tutto con testi ironici; tra amore e satira, cibo e fumetti, cartoni animati e lotte di sumo.
    Sono le nuove generazioni di musicisti che arrivano dqal Sol Levante, i figli del boom economico che hanno sviluppato un fertile scambio culturale con l'Occidente, rompendo con la cultura dei padri fatta di rigore aziendalistico ed etica del sacrificio. Così, come in tutto il mondo, anche in Italia, sulle Tv musicali o nelle radio private, capita sempre più spesso di ascoltare rock "made in Japan".
    Tre band del Sol Levante, in particolare, stanno conquistando il pubblico internazionale. Sono gli United Future Organization detti UFO, le Cibo Matto e i Pizzicato Five. Suonano un genere nuovo, che nasce dalla fusione di ritmi jungle, drum'n'bass e ambient con sonorità anni Sessanta, dalla bossa-nova di Antonio Carlos Jobim alla musica da film. Riciclano tutto: dall'easy listening alla cosiddetta lounge music o lift-music, cioè la musica da salotto o da cocktail bar. Poi le sigle dei serial televisivi e dei cartoni animati.
    Proliferano anche le band di giovanissimi come le Shonen Knife, ribattezzate "le Beatles giapponesi", o i Boredoms, di chiara ispirazione anarchica, o ancora gli Ultra Bidè, dalle sonorità dure e fragorose, gli American Soul Spiders, considerati i massimi discepoli dei Ramones in Estremo Oriente.
    C'è anche chi propone sperimentazioni ancora più azzardate. È il caso dei "rumoristi" Merzbw, degli "industrial-noise Melt Banana, o del sorprendente frullatore musicale Keigo Oyamada, in arte Cornelius che ha venduto in Giappone oltre 500mila copie.
    Ma il vero guru della musica giapponese rimane il quarantaseienne Ryuichi Sakamoto. Pochi come lui sono riusciti a spaziare tra generi diversi senza perdere la propria bussola artistica: dal pop alla dance, dall'ambient alla bossa-nova, dall'etnica alla classica, fino alla sua probabile futura prima opera lirica.
    Giappone, per molti, è anche sinonimo di cartoni animati. E personaggi come gli Space Streaking, gruppo post-punk dai suoni confusi e mescolati, sembrano assecondare questo clichè.
    Citiamo, infine, le Angel in Heavy Syrup, che si rifanno ai Pink Floyd, le scatenate Supersnarzz e i rockettari Funhouse.
    Il Giappone, insomma, è un laboratorio di suoni in fermento. Per ora, le esportazioni sono affidate per lo più a piccole etichette indipendenti, come la Matador. Ma dietro le quinte della scena del Sol Levante c'è un colosaso come la Sony. E c'è da scommettere che presto anche le altre major metteranno le mani su questo multiforme patrimonio musicale, in grado di sbancare, nei prossimi anni, la concorrenza internazionale.

    Le superpotenze del rock sono avvertite.