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Centri Sociali: La forza del ritmo

    Balla e difendi. Ovvero, un nuovo modo di vivere la notte. Lontano dai riti "commerciali" del sabato sera. Ecco allora l'illegal rave. C'è voglia di cambiare l'ordine delle cose. Di muoversi contro la città degli affari, del potere e del denaro. È la storia dell'autogestione dei centri sociali. Dal Leonkavallo di Milano al Forte Prenestino di Roma, alla Città Vekkia di Taranto, si alza un solo grido di battaglia "Balla e difendi"
    Nessuna posa di guerriglia urbana, e neppure l'urlo di slogan contro il sistema. Si balla, gioiosamente sulla musica hip hop e reggae o dei concerti organizzati. Il tutto pensando a difendere l'autogestoine e la libertà del centro ma anche partecipando semplicemente a una festa.
    È questa la novità: non più soltanto compagni militanti in collettivi politici, gli okkupanti dividono con quanti solidarizzano con loro una dimensione giocosa dell'impegno antagonista. Così l'opposizione sociale si trasforma in punto di vista ironico sul mondo così com'è.
    È giunto il tempo per aprirsi all'esterno e come ci viene riferito dall' Av.A.Na.bbs, il nodo cybernet del centro sociale Forte Prenestino di Roma, "Di certo il quadro è ancora sfuocato, il magma incandescente e tutte le possibili "armi" sono ancora liquide e informi, inutilizzabili. Ma almeno si è intravisto chiaramente - e per la prima volta - chi e come e con quale stile si stia di nuovo mettendo all'opera, forse senza ancora una politica, di certo senza più la vecchia marginalità".