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Zanzibar: un viaggio avventuroso nel tempo

    Anche se la chiamano tutti Zanzibar, il vero nome è Unguja, mentre Zanzibar corrisponde all'intero arcipelago di cui fa parte, insieme a Pemba, Latham e altri isolotti minori. Unguja, posta a circa 35 km di distanza dalla costa della Tanzania, è la maggiore, una terra frastagliata lunga 90 chilometri e larga meno di 40 per una superficie complessiva di 1.660 chilometri quadrati.
Zanzibar è anche il nome del capoluogo che con la sua Stone Town è il polo di attrazione dell'isola, a parte ovviamente il mare, forse il più bello dell'Africa orientale. Veniva chiamata Zanghibar anche da Marco Polo, che partito per il suo viaggio in cina nel 1271, vi approdò al ritorno lasciandone traccia nei suoi scritti, il "Milione" in particolare.
Anche Ibn Battuta passò da queste parti, verso il 1327, sottolineando anch'egli la ricchezza di Unguja e della sua città. Nella storia Zanzibar è stata dominio di portoghesi (almeno in parte) e di arabi, essendone ammessa al sultanato dell'Oman agli inizi del XIX secolo. In seguito divenne colonia per le spedizioni ed esplorazioni dirette all'interno del continente. Alla fine del XIX secolo l'isola viene ceduta agli inglesi per farne un protettorato che ne mantiene il controllo fino al 1963. Dopodiché, e questa e storia dei nostri giorni, si unisce al Tanganika, formando l'odierna repubblica di Tanzania.
Oggi, Zanzibar è ancora un luogo meraviglioso anche se ha un po' perso l'aurea di leggenda che aveva al solo evocare del nome.
Negli ultimi dieci anni il turismo, e in particolare quello italiano, che ha realizzato sulle spiagge della costa orientale numerosi villaggi, ha modificato in parte l'atmosfera locale, anche se il paesaggio è rimasto abbastanza uguale a sé stesso. E la gente, sempre rigorosamente mussulmana, in effetti non è più così restia come una volta a lasciarsi fotografare, mentre le donne non si nascondono più dietro al velo quando si incrociano per la strada.
La Stone Town racchiude i monumenti e i luoghi di maggiore interesse: dal museo Nazionale, al palazzo del Sultano, alla casa delle meraviglie, Beit-el-Ajab, il più alto edificio di Zanzibar, e poi ancora il vecchio forte, il museo della schiavitù, la cattedrale, il mercato delle spezie etc.
A Zanzibar convivono differenti etnie: alcune, come gli Hadimu e i Tumbatu, di origine bantu, provenienti dall'Africa centrale; popolazioni shirazi, persiane e altre giunte successivamente di origine omanita, yemenita e provenienti da altra parti della penisola arabica.
La lingua locale è il kiswahili, la lingua ufficiale della Tanzania che è anche parlata in Kenya e in gran parte dell'Africa orientale.
La sabbia bianchissima, un mare dai riflessi blu e verdi, barriere coralline ricche di pesci sono attrattive che fanno di Zanzibar una meta ideale per una vacanza balneare, oltre all'interesse legato alla sua storia e alle sue tradizioni culturali.