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Il popolo della Notte
ritrova la parola

    Scritto o descritto, magari al computer, per comunicare e incontrare nuove amicizie, per trovare un approccio amoroso, per divertirsi in maniera alternativa, in ogni caso per scendere in pista senza sballare.
    Non solo suoni ma anche parole, ribaltando lo stereotipo che vede la discoteca come il luogo dedito al frastuono della technomusic a tutto volume. Questo è quanto sta succedendo da qualche mese a questa parte in alcune discoteche italiane, ma anche nei grandi raduni musicali inglesi o nei Rave Party di area germanica.
    Il messaggio verbale sta assumendo sempre più importanza ed è un'ingrediente che si aggiunge al rito della notte, tanto da diventare un vero e proprio business per qualcuno, che grazie alla comunicazione interpersonale e l'organizzazione della circolazione di messaggi, soprattutto per via elettronica, sta avendo un clamoroso successo.
    La discoteca si trasforma dunque, anche in luogo di discussione, dove i giovani possono esprimersi liberamente, parlare di se stessi senza venire usurpati dagli adulti, ma non si trasformerà con questo, in un associazione culturale o in un circolo letterario, bensì rimarrà soprattutto il luogo di scambio interpersonale, assieme al linguaggio preminente dei segni e degli sguardi, creando un nuovo codice "gestual-mentale" della discoteca ricco di provocazioni e voglia di emozioni.
    Un plauso dunque alle discoteche, ma sane, per ballare e parlare senza "sballare".