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Viaggiare per mare, un lusso per tutti

Sono nomadi metropolitani e vivono un po' nel loro luogo d'origine e un po' dove le vicissitudini di un lavoro solitamente creativo li ha portati. Si dividono tra due case, due Paesi, due vite o anche di più. Per molti, questa condizione è sinonimo di libertà, per altri equivale a un lasciapassare per capire altri modi di vivere e conoscere differenti qualità della vita. È una scelta radicale, che annulla la routine e apre orizzonti sempre nuovi. Qeusto vivere in movimento non li stanca, anzi, è uno stimolo perché aiuta ad aprire la mente.
Quello che serve, oltre alla capacità di adattamento e a un discreto conto in banca, è saper tenere dentro di sé gli affetti e le proprie radici.
Mentre in Italia si parla di mobilità e lavoro interinale, i protagonisti di questa maniera un po' ondivaga di vivere e lavorare sono in aumento, tanto da diventare fenomeno di costume oltre che materia di studio per sociologi e futurologi.
Il vantaggio più evidente di questa vita è la libertà, lo svantaggio la mancanza di legami fissi, con le cose e le persone.
Salvarsi la vita dalla routine e recuperare qualcosa che in una società complessa e frettolosa come la nostra è andato perduto. Ecco cosa cercano questi nomadi moderni in una vita senza confini e con tanti fusi orari.
Attenzione, però a nonfarsi prendere da facili entusiasmi. non è che ci si possa improvvisare nomadi, e soprattutto non vi è nulla di casuale in quelle che sembrano vite organizzate minuto per minuto. Per potersi organizzare una vita da "job jumper" è, infatti, necessario prima di tutto aver imparato un mestiere e aver vissuto all'interno di un'organizzazione rigida, l'esperienza della disciplina.
Le figure più propense a questa particolare esistenza: pubblicitari, stilisti, modelle, scrittori, giornalisti, artisti, galleristi, fotografi e creativi in genere.