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22 Dicembre 2006 - RICCARDO SINIGALLIA ALLO ZEROMUSICLUB (BG)
Si intitola “Incontri a Metà Strada” la seconda fatica del musicista e produttore romano Riccardo Sinigallia, che torna a misurarsi con l’album in studio a distanza di 3 anni dall’omonimo cd d’esordio. Sinigallia è bene ricordarlo, è il produttore di “ LA DESCRIZIONE DI UN ATTIMO” dei TIROMANCINO ed era nell’organico della band romana ai tempi della tournè di presentazione del disco. Le coordinate musicali all’interno delle quali si muove Sinigallia non sono distanti da quelle dei Tiromancino. Psichedelia, canzone d’autore, elettronica, il tutto amalgamato con maestria, tanto che riviste di settore come Blow Up hanno dedicato ampio spazio all’opera del cantautore romano.

VENERDÌ 22 DICEMBRE
RICCARDO SINIGALLIA
IN CONCERTO
@ ZERO MUSIC CLUB
Via Solferino, 9
Azzano S.Paolo –BG-
APERTURA LOCALE: 22.00
INIZIO CONCERTO: 23:00
PREZZO BIGLIETTO: 10 euro con 1° consumazione omaggio
DOPO L’UNA: DJ SET E INGRESSO GRATUITO
PER INFO: 035-533.933
contact@zeromusiclub.com
www.zeromusiclub.com



Riccardo Sinigallia è, al pari della sua musica, un personaggio che si muove nell’ombra. Volto poco noto, in realtà è stato lo scienziato sonoro che, in veste di produttore, autore e film-maker, ha permesso alla “scena romana” degli anni ‘90 di uscire alla luce. Niccolò Fabi, Max
Gazzè, La Comitiva, Frankie Hi-NRG e Tiromancino sono alcuni dei nomi sotto i quali si cela il geniale zampino di Sinigallia.

Classe 1970, Riccardo già dodicenne si dedica alla scrittura e ai primi, rudimentali tentativi di registrazione “con procedimenti spartani che però somigliano in maniera impressionante a quelli che, con tecnologie diverse ma che sembrano essere cresciute con e per me, utilizzo oggi. A dirla tutta anche le canzoni mi sembrano le stesse…”. Dalle ceneri di un’anonima cover band nascono i Sei suoi ex, in compagnia di David Nerattini e Francesco Zampaglione (fratello di Federico, leader dei Tiromancino); nel 1993 il gruppo si scioglie e dalla diaspora che ne consegue nascerà un nuovo capitolo della storia della musica italiana. Zampaglione si unisce al fratello nei Tiromancino, dove già milita la bassista Laura Arzilli (futura compagna di Sinigallia), mentre Riccardo inizia la sua carriera di produttore: tra i successi maggiori ci sono “Il giardiniere” e il secondo album omonimo di Niccolò Fabi, “Quelli che benpensano” di Frankie HI-NRG, di cui cura video e ritornello, e “La favola di Adamo ed Eva” di Max Gazzè. Nel 1999 Sinigallia produce l’album “Medicina Buona” del progetto La Comitiva, composto da vecchie conoscenze come Nerattini e Francesco Zampaglione, da figure di spicco dell’hip hop capitolino come Ice One, Dj Stile e Frankie e da ospiti come Elisa e Franco Califano.
Il mancato successo dell’album spinge Zampaglione a tornare nei Tiromancino: Sinigallia viene invitato a entrare nella band in pianta semi-stabile per lavorare al quarto album del gruppo, dopo la relativa indifferenza che aveva accolto i tre precendenti. “La descrizione di un attimo” diventa un successo nazionale, grazie al lavoro di Sinigallia che trasporta il gruppo dal funky sound degli esordi alle atmosfere notturne e cantautoriali che ne decreteranno la fama. Con la dicitura Tiromancino e Riccardo Sinigallia partecipano al Festival di Sanremo con la canzone “Strade”, conquistando il secondo posto. Grazie ai singoli “La descrizione di un attimo” e “Due destini” (inserita nella colonna sonora de “Le fate ignoranti” di Ozpetek”) il gruppo guadagna successo e popolarità: la pressione e lo stress, però, minano gli equilibri del gruppo che aveva partorito il disco capolavoro e il gruppo si sfalda. La rottura non è indolore e i rapporti rimarranno tesi: al timone dei Tiromancino resterà il solo Federico Zampaglione, mentre il team creativo formato da Riccardo Sinigallia, Francesco Zampaglione, Laura Arzilli e Daniele Sinigallia (affermato produttore, fratello di Riccardo) inizia a lavorare su quello che diventerà l’omonimo disco d’esordio di Riccardo, uscito nel 2003.
Come annunciato dalla copertina, scura e sfocata, il disco vive di atmosfere cupe e rarefatte, fondendo un’elettronica densa e notturna con suggestione trip hop e soul: dalle cadenze alla Aphex Twin di “Cadere” al folk dub di “So che ci sarai”, dal reggae ipnotico di “Solo per te” alle tinte house di “Buonanotte”, l’album si snoda tra voci sussurrate e testi diretti ed espliciti, capaci di mettere a disagio l’ascoltatore per la loro disarmante sincerità. Sinigallia cita come suoi dischi preferiti “La voce del padrone” di Battiato e il capolavoro dell’hip hop italiano “SXM” dei Sangue Misto, e non è difficile trovare nel suo debutto i riscontri di tale influenze. Il carattere ombroso del disco è ben rappresentato dal video scelto per il singolo “Bellamore”, un cortometraggio opera del giovane coreano Kim Bioung Sue, boicottato dalle maggiori emittenti televisive perché ritenuto troppo triste e deprimente. Il debutto di Riccardo mostra un team collaudato che coniuga con maestria elettronica e melodia, avendo cura di preservare la centralità del testo nell’economia dell’opera.
Sinigallia si ripresenta nel 2006 con il nuovo “Incontri a metà strada”, lavoro che segna un parziale cambiamento di rotta nell’opera del cantante/autore/produttore. Assistito da un gruppo sempre più rodato, l’artista romano questa volta lascia da parte elettronica e macchinari per dedicarsi a una musica costituita da chitarre, basso, batteria, pianoforte e voci, lasciando ampio spazio a una maggiore espressione melodica. Le suggestioni elettroniche fanno ancora









capolino in “Se potessi incontrarti ancora” e nell’epitaffio finale “Ciao”, ma il disco evidenzia un approccio cantautoriale più tradizionale: le canzoni sono nate dal pianoforte, rendendo la scrittura dell’album più omogenea e organica. La maggior attenzione alla forma canzone non impedisce a Sinigallia di rivelare nel corso delle dieci tracce tutta l’esperienza e il bagaglio creativo accumulato negli anni: Bristol sound, hip hop, atmosfere noir, echi di psichedelia anni ’60, ecc. Al successo artistico dell’album hanno contribuito anche i numerosi ospiti-amici come Filippo Gatti (ex Elettrojoyce), Emidio Clementi (ex Massimo Volume), Stefano Diana, Matteo Chiarello, Marina Rei, Vittorio Cosma e Frabrizio Fratepietro. Intriso di una speranza nuova, dopo l’amarezza dell’esordio, il disco affronta in maniera personale e trasversale tematiche universali: l’amicizia (“Amici nel tempo”), l’amore (“Laura”), la nascita (“Impressioni di un’ecografia”) e la maturazione (“Il nostro fragile equilibrio”).
“Non mi do pace ancora”, canta Riccardo in apertura dell’album, concentrando in una frase il manifesto di un artista per il quale il destino ha in serbo ben più di un, ormai lontano, tiro mancino.




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